Le CER industriali sono la nuova leva per la competitività aziendale: vantaggi, dati aggiornati 2025, incentivi PNRR e modelli che funzionano.
Le comunità energetiche rinnovabili industriali: opportunità, modelli e crescita nel 2025
Le comunità energetiche rinnovabili (CER) si stanno affermando come una delle leve più importanti della transizione energetica italiana. Al 31 agosto 2025, nel nostro Paese risultano attive oltre 1.200 CER, un numero in costante crescita grazie al supporto normativo e agli incentivi economici. Finora la maggior parte delle configurazioni ha coinvolto pubbliche amministrazioni e famiglie, mentre la partecipazione delle imprese è rimasta limitata.
Eppure, proprio il settore industriale rappresenta il più grande potenziale inesplorato, grazie alle ampie superfici disponibili, ai consumi elevati e alla capacità di creare reti energetiche territoriali stabili e sostenibili.
Perché le CER industriali rappresentano una svolta per il territorio
Il mondo industriale è il contesto ideale per lo sviluppo delle CER. Le coperture dei capannoni, i piazzali e le aree dismesse costituiscono superfici perfette per impianti fotovoltaici di taglia commerciale e industriale (c&i), mentre i consumi delle imprese permettono un utilizzo efficiente dell’energia prodotta.
I benefici principali includono:
- riduzione dei costi energetici grazie all’autoconsumo e agli incentivi ventennali;
- valorizzazione delle superfici inutilizzate;
- possibilità di condividere l’energia con cittadini e PA, generando impatto sociale;
- miglioramento degli indicatori ESG;
- integrazione con politiche di welfare energetico per dipendenti e stakeholder;
- contributo concreto alla decarbonizzazione del territorio.
In questo scenario le CER industriali diventano veri e propri distretti energetici, capaci di generare risparmi, competitività e sostenibilità ambientale.
I numeri aggiornati delle CER in Italia (dati GSE – agosto 2025)
Il mercato delle CER è in forte accelerazione:
- oltre 2.000 configurazioni tra CER e autoconsumo collettivo;
- 1.248 CER attive, per una potenza complessiva di 125,5 MW, in prevalenza fotovoltaica;
- più del 50% delle CER ha impianti fino a 20 kW;
- solo 456 configurazioni includono impianti tra 20 kW e 1 MW;
- la presenza delle imprese è ancora ridotta, ma sta crescendo rapidamente.
La distribuzione geografica mostra un’espansione in tutte le regioni, con particolare dynamismo nei comuni sotto i 50.000 abitanti grazie alle nuove regole PNRR.
Incentivi PNRR: perché stanno accelerando il fotovoltaico industriale
L’estensione del contributo PNRR a fondo perduto del 40% ai comuni fino a 50.000 abitanti ha determinato un vero boom di richieste per l’installazione di impianti fotovoltaici destinati alle CER.
Tra i driver principali troviamo:
- meccanismo più semplice e accessibile per le aziende;
- maggiore disponibilità di superfici industriali rispetto al residenziale;
- ritorni economici certi e prevedibili;
- possibilità di avviare CER territoriali in tempi rapidi.
Le criticità
Nonostante il forte slancio, sono emersi alcuni ostacoli:
- fondi PNRR limitati e tempistiche stringenti;
- rischio che molte imprese non completino in tempo le domande;
- complessità burocratiche persistenti;
- sovrapposizione tra PNRR e incentivi Transizione 5.0;
- impianti che producono molta energia ma ne condividono poca, riducendo l’efficacia delle CER.
Per superare queste difficoltà sta emergendo un ruolo chiave per società di consulenza, installatori evoluti e network nazionali specializzati.
Perché le imprese dovrebbero entrare in una CER industriale oggi
L’adesione a una CER offre alle imprese un mix unico di vantaggi economici, ambientali e reputazionali:
- riduzione immediata dei costi energetici;
- incentivi ventennali sulle quote di energia condivisa;
- aumento del valore ESG e dell’impegno green aziendale;
- maggiore indipendenza dalla volatilità dei prezzi dell’energia;
- posizionamento dell’azienda come attore attivo nella transizione energetica;
- possibilità di coinvolgere dipendenti con formule di welfare energetico.
In molti distretti industriali, creare o aderire a una CER permette alle imprese di ottimizzare consumi, migliorare competitività e costruire nuove sinergie locali.
Modelli CER funzionali in Italia
1. CER costituite da fondazioni e cooperative
- governance centralizzata e gestione professionale;
- forte capacità di aggregare imprese, PA e cittadini;
- tempi rapidi di avvio e scalabilità.
2. CER industriali territoriali
- si concentrano su aree industriali e artigianali;
- riqualificano terreni inutilizzati trasformandoli in impianti fotovoltaici;
- offrono servizi aggiuntivi: gestione PNRR, welfare energetico, convenzioni.
3. CER private
- modello indipendente, formato da imprese e famiglie del territorio;
- gestione combinata di fotovoltaico e sistemi di accumulo per massimizzare l’autoconsumo.
Servizi innovativi che stanno accelerando il mercato CER
Negli ultimi mesi è cresciuto il numero di installatori ed EPC che offrono pacchetti “chiavi in mano”, comprendenti:
- progettazione e installazione dell’impianto fotovoltaico;
- gestione integrale delle pratiche con GSE;
- richiesta del contributo PNRR;
- inserimento dell’azienda in una CER già attiva.
Parallelamente nascono network nazionali come Keynesia Energy, che seguono imprese e comuni lungo tutto il ciclo: dall’analisi energetica alla creazione della CER, fino alla gestione operativa.
Perché le CER rilanceranno il fotovoltaico industriale
Una tendenza rilevante del 2025 è il calo degli impianti C&I: tra gennaio e agosto la potenza installata tra 200 kW e 1 MW è diminuita del 34%.
Le CER rappresentano lo strumento più efficace per invertire questa curva, perché:
- offrono ritorni economici più rapidi;
- consentono di valorizzare l’energia condivisa;
- permettono di creare filiere energetiche territoriali.
Il settore industriale, grazie alle sue superfici e ai consumi elevati, è la chiave del rilancio.
Priorità per il futuro delle CER industriali
Dai primi mesi del 2025 emerge con chiarezza che la diffusione delle CER industriali richiede:
- maggiore divulgazione e formazione per imprenditori e stakeholder;
- una nuova cultura dell’energia, che vada oltre l’impianto fotovoltaico;
- un approccio consulenziale capace di valorizzare vantaggi economici, ESG e sociali;
- proposte integrate: impianto + CER + pratica PNRR + servizi;
- modelli sostenibili oltre gli incentivi PNRR.
La chiave non è solo la tecnologia, ma la capacità di creare comunità energetiche realmente attive, bilanciate e partecipate.
CER industriali: verso il futuro dell’energia condivisa in Italia
Le comunità energetiche rinnovabili industriali rappresentano una delle più grandi opportunità per il sistema produttivo italiano. Permettono alle imprese di ridurre i costi, migliorare le performance ESG, valorizzare superfici inutilizzate e contribuire a una transizione energetica concreta e misurabile.
Il contesto normativo è favorevole, i modelli funzionano, le imprese mostrano interesse crescente: ora serve un salto culturale e operativo per rendere le CER industriali un modello stabile, diffuso e competitivo in tutta Italia.